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I Sostituti Cutanei

#Suggerimenti in vulnologia

I suggerimenti di lettura: "I SOSTITUTI CUTANEI BIOINGEGNERIZZATI NELLA GUARIGIONE DELLE FERITE"  a cura di  Alfonso Cardilicchia

I sostituti cutanei bioingegnerizzati sono una valida alternativa alle tecniche tradizionali di rigenerazione tissutale e vengono utilizzati sempre più frequentemente in interventi di ricostruzione di ferite sia acute che croniche. In generale i sostituti dermici dovrebbero ripristinare a livello della cute lesa la funzione di barriera impedendo un’eccessiva perdita di liquidi, proteggendo dai microrganismi, riducendo il dolore e soprattutto promuovendo la rigenerazione tissutale. Questi prodotti, infatti, fungono da scaffold tridimensionale temporaneo in cui le cellule possono migrare e proliferare in modo organizzato, portando alla rigenerazione dei tessuti e infine alla chiusura della ferita.Attualmente possono essere classificati in diversi modi: in base alla durata della copertura, sono classificati come permanenti, semipermanenti o temporanei; in base alla struttura anatomica, sono classificati come epidermici, dermici o dermo-epidermici (compositi); in base alla composizione del sostituto della pelle come cellulari o acellulari; in base al tipo di biomateriale utilizzato, possono essere biologici (autologhi, allogenici, xenogeni) o sintetici (biodegradabili, non biodegradabili).Abbiamo intrapreso questa revisione della letteratura per fornire una risposta aggiornata alla domanda: l’applicazione dei sostituti cutanei bioingegnerizzati favoriscono la guarigione delle ferite rispetto al trattamento tradizionale?

Qui presentiamo una sintesi degli studi e revisioni piu' interessanti di questi ultimi anni.