2 min read

LE MODIFICAZIONI DELLA CUTE A FINE VITA

#Suggerimenti di vulnologia

Suggerimenti di lettura: MODIFICAZIONI DELLA CUTE NEL FINE VITA

Analisi realizzata da Angela de Mola e Chicca Modignani.

Premessa In questi anni pochi sono gli studi condotti per descrivere danni alla cute e ai tessuti sottostanti che si verificano nelle fasi finali della vita(2). Il termine” insufficienza cutanea” è stato definito dagli autori, sulla base di una revisione della letteratura, come” un evento in cui la pelle e il tessuto sottostante muoiono a causa dell'ipoperfusione che si verifica in concomitanza con grave disfunzione o insufficienza multiorgano.”(3) A metà del XIX secolo, Jean Martin Charcot riconobbe che alcune ulcere da decubito precedevano la morte e definì questa lesione "decubito ominosus". Alla fine degli anni '80, alcuni autori descrissero i cambiamenti clinici della pelle che si manifestavano nel fine vita definendole Kennedy Terminal Ulcer(KTU)(3). Queste ulcere sono caratterizzate da un rapido deterioramento del tessuto, denominato "Skin Failure". Differiscono da un’ulcera da pressione perché riescono a passare dallo stadio1 allo stadio 4 in poche ore. Di solito compaiono nelle ultime 48-72 ore di vita e sono frequentemente localizzate sul sacro(1). Inizialmente il  meccanismo fisiologico con cui si sono verificate queste lesioni non era noto, ma grazie a” Karen Lou Kennedy,” “prima infermiera di famiglia Indiana”, ipotizzò che fosse parte del processo di morte e di conseguenza portava ai  cambiamenti della pelle. In seguito fu presentato un fenomeno chiamato "sindrome delle 3:30”. Esempi di questo fenomeno spesso iniziano con la pelle normale al primo esame al mattino (intatta, nessun cambiamento di colore) quando la persona viene spostata dal suo letto su una sedia. Verso le 15:30, quando la persona viene rimessa a letto, la pelle presenta uno scolorimento annerito e altri potenziali cambiamenti superficiali, da cui il nome "sindrome delle 3:30". Venne stimato che l'aspettativa di vita di una persona che presentava tale sindrome fosse di appena 8-24 ore (3). Nel 2009 un panel di esperti realizzò il SCALE Final Consensus Statement ovvero “Cambiamenti della cute alla fine della vita”. Lo scopo iniziale del panel era quello di chiarire, mediante l’osservazione clinica, che il danno della pelle nella persona morente potrebbe non essere correlato ad un’assistenza sanitaria non ottimale. Inoltre, non era possibile prevenire i cambiamenti della pelle riscontrati nelle persone alla fine della vita. L'importanza di una diagnosi di KTU aiuta a minimizzare le affermazioni di negligenza. Un decennio dopo la prima descrizione della KTU, Trombley e Brennan(TB) nel loro articolo “Terminal Tissue Injuries”(TTIs) hanno osservato e descritto alterazioni spontanee della pelle sui pazienti seguiti nella loro unità operativa di cure palliative. Queste alterazioni cutanee si sono evolute rapidamente in un'area corporea con pressione minima o assente. Ulteriori studi hanno indicato che il 75% dei pazienti che mostravano un TB-TTIs è deceduto entro 72 ore dalla prima identificazione di questi cambiamenti cutanei. (3-4-5). I cambiamenti della pelle alla fine della vita possono variare da persona a persona e, sebbene siano considerati una parte inevitabile del processo della morte, non tutte le persone avranno un problema cutaneo(3).

Nel file allegato troverete i risultati della analisi sulle pubblicazioni piu' recenti in merito al quesito posto, con gli estremi per recuperare velocemente il materiale utilizzato, per ulteriori approfondimenti. Buona lettura

ldp terminali - finale.pdf